I capigruppo della maggioranza hanno presentato un progetto di legge sulle pensioni: il Governo pensa a un taglio di quelle superiori agli 80 mila euro lordi l’anno per recuperare mezzo miliardo.
ROMA – I capigruppo di M5S e Lega della Camera dei deputati, Francesco D’Uva e Riccardo Molinari, hanno depositato un progetto di legge composto da sei articoli che prevede un importante intervento sulle pensioni. Spiegando che il provvedimento sia “equo, ragionevole, non arbitrario, proporzionale e rispondente a una forte istanza sociale di solidarietà“, i due deputati puntano al taglio degli assegni che superano la soglia di 80 mila euro lordi l’anno.
Sopra i 4.000 euro mensili
In pratica, vengono messe nel mirino le pensioni da oltre 4.000 euro nette al mese, le quali vedrebbero subire una sforbiciata tra il 10 e il 20%. Il progetto di legge non sarà transitorio ma definitivo e si applicherà anche alle nuove pensioni da gennaio 2019. L’obbiettivo del provvedimento è quello di recuperare mezzo miliardo di euro da utilizzare per alzare gli assegni delle minime e sociali.
Applicazione e deroga
Secondo i primi studi, la norma ha nel mirino 158 mila pensioni cosiddette “d’oro”. Il taglio varierebbe a seconda dell’età in cui di è andati in pensione. Chi, pur percependo oltre 4.000 mila euro al mese, è andato a riposo dopo i 65 anni d’età non dovrebbe essere toccato dal provvedimento studiato anche per finanziare le manovre economiche proposte dall’ala gialla del governo che continua a far discutere l’opposizione, convinta che i provvedimenti proposti da Di Maio porteranno il paese verso una nuova crisi economica.